Se scrivo un libro lo intitolo: “Volevo essere una stronza ma sono un cuore di panna!”

“Io sono forte, posso resistere. Sembro debolissima, fragile, di vetro. Pare che tutti abbiano paura di farmi male, di farmi del male. Mi piego ma non mi spezzo. Io sono forte. Ed è questo che la gente non capisce di me. Ah e poi sono divertente, e faccio ridere la gente! sissì!”
Furibonda, simpatica e dirompente, lei è una forza della natura. Uno dei diari più belli, spontanei e vivaci che conosco. Divertente e spigliato, insolito e animato. Lei è una guerra, un cartone animato di irruenza, un punto esclamativo, una parolaccia allegra.
Sa essere anche tenera come la sera, a volte, quando abbassa la voce e dice piano: “ Se fosse umanamente possibile, imbottiglierei sia il profumo della pelle che la voce di tutti quelli che amo di più, per cullarmi la notte prima di andare a dormire e non sentirmi mai sola, e non dimenticarli mai”.

Giorno Uno

h. 1:28
Qk è ufficialmente lunedì e quindi nuova settimana. (Dio ti ringrazio per quella che è appena finita!) Dunque nuova settimana nuovo progetto,ok, sono pronta e mi ci butto a capofitto! D’altronde non mi tremano mica le gambe all’idea di non essere all’altezza?!? Sono solo terrorizzata ma yeah! Mi fiondo a letto e mi manca terribilmente mia madre ma l’unica cosa a cui riesco a pensare prima di addormentarmi é: CHE CAZZO DI FINE HAI FATTO???

h: 9:28
Vorrei tornare alla prima volta che ci hanno presentati perché ero troppo distratta e non me lo ricordo. E vorrei tornare alla prima volta che mi hai sorriso perché ero troppo distratta e pure non me lo ricordo. Però mi ricordo perfettamente la prima volta che hai fatto l’offeso con me ed io, per farmi perdonare, ti ho scritto un messaggio. Mi ricordo perfettamente di come il cuore mi battesse a mille all’ora. Vorrei vederti sorridere di nuovo.

h: 9:39
Ok che infarto! Mi ha scritto una mail e sono tipo semisvenuta. che poi, manco mi avesse chiesto di uscire. giuro, sono patetica!

h: 10:33
No ok, questo o è cojone, o è stronzo, o è un piscettone, o tutte e tre messe insieme! cioè ci ho parlato per pochissimo su fb e sono sudata fredda! Sudata fredda a 23 anni! ma ci rendiamo conto? cioè improvvisamente mi chiedi: “mi vuoi ancora bene?” e io dentro muoio un po’ perché se mi fosse possibile ti butterei le braccia al collo e ti abbraccerei fino a farti soffocare! E con un sorriso a ottomila denti ti chiedo perché vuoi saperlo e tu: “no perché sento che non me ne vuoi più e che adesso veramente ti stai allontanando” . Allora io ti rispondo che tu pensi questo mentre io ti penso costantemente tutta la giornata. E tu mi rispondi: “ah ok mi fa piacere” CIOE’ MA MI PIGLI PER IL CULO ALLORA?

h: 13:35
Lo dico a me stessa: resisti, resisti. Mi ha chiamata perché aveva voglia di farsi sentire, perché aveva paura che lo stessi schifando, perché sta pensando, perché non sa se tornare con lei, dai lei, perché non sa che vuole fare con me, perché sapeva che ero arrabbiata e voleva sentirselo dire, infatti ha esordito così: “perché niente bacio?” (con un tono dispiaciuto) Non lo capisco proprio, ha detto che non ci stiamo vedendo, non ci stiamo sentendo e mi ha confermato che comunque si sta vedendo con lei, soprattutto con quello che è successo nel weekend. E vabbè. Ingoiamo altri rospi. Però è stato bello sentire la sua voce. Un sacco.
Poi gli ho scritto un messaggio dove gli dicevo che volevo vederlo, non parlargli a telefono, che ben presto avrei ucciso la parte irrazionale del mio cervello e lui mi ha risposto che è proprio la mia doppia personalità ad essere bella e io ho sorriso come una scema. E’ grave? (dottore che sintomi ha la schizofrenia?)

h: 15:26
Cinquanta, dico BEN 50 minuti a telefono, i migliori degli ultimi mesi, sto ridendo da sola come una cretina

h: 22:56
L’ultima volta che ho riso è stata oggi a telefono con LUI, non ridevamo così da mesi. L’ultima volta che ho pianto è stato sabato, mentre guardavo Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re, sia nel momento in cui le aquile arrivano in battaglia per salvare l’esercito di Aragorn, sia al bacio tra quest’ultimo e Arwen. In realtà non è che il film sia commovente, ma per il mood da donna acciclata e con situazione sentimentale disperata quale sono, siccome non piango spesso, ci sono periodi in cui accumulo, accumulo e poi piango per le scene di guerra!
Le ultime due settimana sono state una bellissima e una bruttissima, in entrambe ho cercato di portare avanti un progetto, cioè la sfida: trova le cose positive in ogni giorno anche se di ADREM. E ho capito che devo vivere la vita più scialla perché con tutta questa ansia addosso non andrò da nessuna parte. Devo vivere senza questo perenne senso di inadeguatezza, di male di vivere, di angoscia. Basta, stay soft. Keep calm and carry on. Ce la posso fare. Che poi oggi ho scritto tantissimo. Sarò una di quelle noiosissime che scrivono troppe cose. Quando Dio distribuiva il dono della sintesi, io stavo chiacchierando con un sasso probabilmente.

Giorno Due

h. 10:19
Oggi già mi manchi. Ecco vedi? Se non sei costante, io all’inizio mi esalto e poi mi illudo, e poi mi affloscio come un fiore senza sole e senza acqua. Non sparire. Cazzo, già mi manchi. Dio quanto mi mancava sentire la tua voce. Ma vaffanculo a me guarda!

h. 12: 40
Mi manca la tua voce addosso a me. Addosso nel senso di quando parlavi con la bocca incollata a pochi centimetri di pelle, la mia. E mi dicevi le cose a fior di labbra, tipo: ”Ti sto dando tanti baci, vedi? Così fai la scorta per quando non ci vediamo”.

h. 15:17
Ecco … avere a che fare con te è come cercare di trattenere l’acqua.

h. 17:01
Io ho paura di impegnarmi, ma vorrei tanto che io e te si uscisse insieme e ci si desse tanti baci come l’inverno passato.

h. 19:50
In questo momento chi ho voglia di abbracciare? LUI! Non lo abbraccio da quando stavamo a Londra. ne sento il bisogno, la necessità… di alzarmi sulle punte e stringerlo fortissimo, e sentirmi dire: “stringo più forte?” e rispondere con la vocina da cartone animato: “si si” e poi subito dopo fare: “no ahia così mi schiacci le tette che sono già minuscole!” e poi incastrare la faccia nella sua spalla e sniffare il suo odore come se fosse droga, come fa una cocainomane.

Giorno Tre

h. 07:01
Apro gli occhi e non ho minimamente voglia di fare niente, però poi penso che ieri sera non ho risposto alla domanda sui cinque oggetti forse perché non volevo risultare banale e scontata, non so. Comunque tanto vale dirlo dai, uno sarebbe sicuramente il cellulare perché se sono (purtroppo) dipendente, un libro perché amo leggere, il lettore mp3 perché senza musica non so stare, carta/penna perché scrivere mi ha sempre rappresentato e sempre mi rappresenterà e, infine, se fosse umanamente possibile, imbottiglierei sia il profumo della pelle che la voce di tutti quelli che amo di più, per cullarmi la notte prima di andare a dormire e non sentirmi mai sola, e non dimenticarli mai.

h: 08:48
Sono in treno e l’unica cosa che mi vortica in testa è una strofa della canzone dei Mumford & Sons, “Little Lion Man” che fa così: “Rate yourself and rake yourself, Take all the courage you have left ,Wasted on fixing all the problems , That you made in your own head” e significa : “Valuta te stesso e riprenditi.
Raccogli tutto il coraggio che ti è rimasto, sprecato nel risolvere i problemi, che ti sei creato nella tua stessa testa”. Della serie smettila di farti pippe mentali inutili e VIVI DAVVERO!

h: 19:44
La domanda di oggi è una pulce nell’orecchio: cosa c’è di buono in me? E’ una cosa difficile, io che ho così poca autostima, che mi sono sempre messa al servizio degli altri come se non fossi mai abbastanza importante, troppo piena di difetti per essere apprezzata e amata per quello che sono. La cosa positiva/negativa di me è che sono buona, buonissima, forse troppo. Come la nutella sul pane tostato. Per la felicità altrui spesso sono disposta a mettere la mia da parte e dire: “me ne occupo dopo, adesso vengono prima gli altri”. Oddio forse non è che sia una cosa proprio positiva, ma io amo tantissimo, anche se non lo dimostro. Ho tanto amore dentro di me, voglio bene alle mie amiche, mi affeziono subito alle persone che mi entrano dentro e picchierei la gente pur di vedere tutti felici, vi basti pensare che sono così altruista che sto spingendo LUI nelle braccia della sua ex storica perché penso che solo lei potrà renderlo felice. Per me la sua decisione, la sua felicità sono più importanti. Io sono forte, posso resistere. Sembro debolissima, fragile, di vetro. Pare che tutti abbiano paura di farmi male, di farmi del male. Mi piego ma non mi spezzo. Io sono forte. Ed è questo che la gente non capisce di me. Ah e poi sono divertente, e faccio ridere la gente! sissì!

Giorno Quattro

h. 2:03
Rivederti, risentirti, stare seduta accanto a te, poter ascoltare il suono della tua voce e della tua risata di nuovo, tu che mi abbracci da dietro perché mi sono impermalosita e io che dentro quasi muoio!! Ho le farfalle che stanno ballando il valzer sulla cheesecake che ho mangiato prima di venire da te e i cui resti stanno sguazzando allegramente nell’acido.

h: 18:08
So che non sto scrivendo molto, pensavo che tipo avrei sommerso questo diario di parole, in realtà forse sto cominciando a capire che solo le cose essenziali e importanti vanno scritte. Non saprei, vado molto a come mi sento durante la giornata. Ieri sera, Dio, quando mi hai abbracciata penso che sarei pure potuta morire di infarto, e la mia amica che ti ha sfottuto tutto il tempo e io volevo solo girarmi e darti un bacio. Non ce la posso mai fare. Con te mi muoiono sempre le parole in bocca, ogni volta che parliamo o che avremmo la possibilità di parlare, mi muoiono interi discorsi sulle labbra e non dico mai niente anche se dovrei. Perché dovresti saperlo come mi sento, dovresti sapere cosa provo. Dovresti. Ma forse lo sai. E non dici niente.

h: 20:30
(Son troppo bella oggi perché non tu mi veda! cheppalle! che spreco! ). E a ben pensarci, NO! non mi sto prendendo cura dei miei sogni, non mi sto prendendo cura di me stessa, non sto facendo niente di niente, sono e sarò sempre la solita inetta del cazzo che non combinerà mai niente nella vita, che avrà mille progetti e non ne realizzerà manco UNO! un solo schifosissimo sogno, un obiettivo, qualcosa. Niente. E perché? Perché sono troppo stupida. O forse perché non mi ricordo manco più a cosa ambivo, cosa speravo e cosa desideravo. A furia di accontentare gli altri ho messo me stessa in una scatola, ma non ricordo dove.

Giorno Cinque

h. 01:17
Mi manchi terribilmente e te l’ho scritto in una mail a cui sicuramente non risponderai, pazienza.

h: 07:14
A volte penso di essere assolutamente falsa, vuota e superficiale. Si oggi mi voglio bene, buongiorno a me!

h: 09:37
Dormono ancora tutti e io ho un mal di testa “allucinevole” e un fottuto mal di pancia, dannato big king XXL doppio bacon con patatine di ieri sera! e adesso sto continuando ad ammazzarmi di caffè e gocciole e non andiamo proprio bene! Sto ricominciando a mangiare. Devo tornare di nuovo seccaseccasecca e togliere questa pancia da ciclo! Ormai sono settimane che non faccio manco più il calcolo delle calorie! Dannata me e dannata calma apparente! Quando sto male non mangio e penso alla dieta e mi faccio ossessionare dal peso per non affrontare gli altri problemi. E poi TU non mi rispondi manco FUCK

h: 15:12
Se scrivo un libro lo intitolo: Volevo essere una stronza ma sono un cuore di panna! (o una fetta di pane con la nutella! fate voi)

h: 18:49
Con Set fire to the rain in sottofondo penso al fatto che ho volutamente ignorato la domanda sul grande amore. Forse perché ho paura di non essere capita e di passare per quella che ancora ci tiene. Io credevo che lui fosse il grande amore della mia vita, mi ero totalmente annullata, vivevo in sua funzione e mi ero convinta che senza di lui ero meno di zero. Ringraziando Dio mi ha lasciata (ovviamente sono quasi caduta in depressione chevvelodicoaffà?) e io sono rinata. Quindi diciamo che fino ad ora è stato il ragazzo che ho amato di più, con ogni fibra del mio essere, e credevo che con lui mi ci sarei forse persino sposata anche se ero consapevole che sarebbe stato un matrimonio terribile. Però ad oggi dico, col cazzo che è il grande amore della mia vita, è un parassita debole che cerca ragazze più deboli di lui, mentre adesso sono diventata una strafiga e sono sicura di me.
L’episodio in cui racchiudere la nostra storia: lasciarmi per un vestito lungo fino al ginocchio (che lui aveva già visto varie volte) con sotto i leggins superdoppi fino alle caviglie, che avevo messo per uscire con i miei. Risultato: io di te non mi posso fidare, che ne so che cazzo di vestito è? non sei la donna per me (un episodio proprio scemo questo eh, ce ne sono di peggiori! ahahaha)

h: 22:03
Ho paura di tante cose, ho paura perfino della mia ombra ma credo che la mia paura peggiore sia quella di perdere mia madre, sono legata a lei in una maniera assurdamente morbosa, è come se lei fosse una mia appendice, non riesco a stare senza di lei. Ovviamente la paura in generale è quella di perdere i miei cari, le persone che amo, di DELUDERE mio padre (madò…), di rimanere SOLA.
Ma soprattutto di perdere mia madre, senza di lei veramente non sono niente. Lei è tutto il mio mondo. E se penso alla domanda, l’altra, a cui dovrei rispondere mi viene l’ansia e il magone perché non vorrei rovinarmi con le mie mani. Devo pensarci bene. Forse risponderò domani mattina. Tanto il diario non scappa, mi aspetta. E’ questo il bello. E’ un porto sicuro dove tornare e poter dire al momento giusto le cose, quando senti di dirle, senza forzature.

Giorno Sei

h. 00.23
Cosa darei per un tuo bacio. Io che non mi ricordo nemmeno che sapore ha la tua bocca e vorrei tanto ricordarmelo.

h. 09:32
Avete presente nei film horror quando un gruppo di persone si trova chiuso in un luogo pseudo sicuro e fuori c’è una folla di zombie che imperversa e che vuole entrare a tutti i costi per mangiare cervelli? Ecco, stare alla posta da ore e ore mi fa sentire così! E quindi cosa mi resta da fare mentre aspetto il mio turno? Semplice, rispondere alla difficilissima domanda su cosa cambierei della mia attuale situazione sentimentale. Potrei rispondere in maniera banale e dire: voglio che la lasci perdere e mi chieda di essere la sua ragazza. Ma sarebbe la via più facile e non avrebbe manco senso sinceramente. Cioè se lui la ama ancora, tanto vale stia con lei no? Se decide di lasciarla perché sente che non la ama più e vuole che io e lui rimaniamo amici mi va bene, se poi mi chiede di uscire e a me piace ancora, decisamente meglio! Sono quasi sei mesi che andiamo avanti così. E non ce la faccio più, sto perdendo la salute mentale e fisica. Quindi se potessi cambiare qualcosa della mia attuale situazione sentimentale vorrei avere una data di scadenza, vorrei sapere fino a quando dovrò stare in bilico, e poi poter finalmente ricominciare a respirare. Voglio pace mentale, non ambisco ad essere felice, no quello no. Però vorrei che le cose si stabilizzassero. Per un po’ almeno. E che il Karma smetta di accanirsi contro di me!!!

h. 20:56
L’ennesimo sabato sera a casa? ma non mi stupirei per niente. Peccato, perché sono anche andata dal parrucchiere a farmi i boccoli morbidi e sembro una bambola figa anni ’70. Ma vabbè. Basta che mi sento bella dentro no? E magari anche bella fuori. “Che sei bella dentro interessa solo ad un radiologo” come dice Tempi Bui. Nell’ultimo anno mi sono presa cura di me stessa come non ho mai fatto in 23 anni, cambiando look, cambiando modo di vedermi, modo di pettinarmi, colore di capelli, perdendo in 5 mesi – in questi ultimi 5 mesi – 9 kg (evviva l’ansia, lo stress, le pene sentimentali). Mi piaccio molto di più rispetto a prima. Mi piaccio più di quanto non mi sia mai piaciuta nella mia intera vita. Ed è una cosa che mi rende molto felice. Sono più sicura di me, e ho notato che quando sei sicura di te, “confident” direbbero gli inglesi SI VEDE! La gente lo nota, ti sorride di più, ti parla. E’ tutto amplificato. Ed è tutto più fottutamente fantastico! Quindi forse se potessi cambiare qualcosa, crederei di più in me stessa, perché a volte fingo. Vorrei avere più forza di volontà e pugno fermo, e vorrei che gli altri non mi mettessero i piedi in testa così facilmente.

Giorno Sette

h. 10:30
Alla fine altro che sabato sera a casa, siamo usciti io, lui, mio brò e un amico! Serata fiacca diciamo.
Cose belle: 1. continui battibecchi con LUI 2. In auto (lui stava davanti io dietro) a un certo punto mi dà direttamente l’iphone con il giochino che piace a me 3. Mi siedo tutta intossicata perché un tipo mi ha sfottuta per come ero vestita e lui: “tiè beviti un po’ di birra che stai tutta acida”. Io lo mando affanculo e lui: “ja lo faccio apposta mi piace quando ti incazzi e ti agiti tutta” 4. ci sediamo sulla panchina e lui si siede accanto a me e stiamo ginocchio contro ginocchio, ed entrambi facciamo una lieve pressione 5. con la scusa di guardare il mio brò che giocava con l’i-phone, si gira col busto e mi dà le spalle (tenendo sempre le ginocchia attaccate alle mie) così io posso appoggiare il mento sulla sua spalla e fargli i grattini dietro al schiena. E’ stato come tornare indietro nel tempo a 5 mesi fa e poi per messaggio mi ha detto che ero bellissima! Awwwww.

h. 19.00
Ma perché non mi cucio mai la bocca?perché non imparo a starmene buona per i cazzi miei senza fare continuamente l’amica? Boh.

h. 20.30
Ha scelto di riprovare. Di tornare. Ha scelto lei. Ok. Sto bene. Ho immaginato talmente tante volte questo momento che non fa manco male. Sto bene. Solo, beh, ieri volevo una data di scadenza no? Eccomela. Oggi. chi immaginava che la settimana si sarebbe chiusa così. Ma ce la posso fare. Devo solo uscire da questa casa e andare dalla mia migliore amica.

h. 00:45
Direi che quasi 3 ore e mezza di burraco ci stavano tutte! Sto bene, ho anche mangiato pane e nutella e delle patate al forno! Ho anche vinto una partita, nonostante non sapessi giocare. C’ho pensato. Meglio soffrire. Non ha senso mettere il cuore in un ripostiglio. O meglio momentaneamente nel ripostiglio mi ci chiuderei io. Però penso ne valga sempre la pena, perché anche se soffriamo dopo siamo migliori, siamo più forti. Quello che sono oggi è anche frutto delle sofferenze, e mi amo più di ieri.
Volevo davvero scrivere qualcosa di filosofico e pregnante ma sento che non ho abbastanza concentrazione e mi dispiace. E’ stato un progetto strano, avere l’impegno di dover scrivere un diario non tanto per te stessa ma perché qualcuno lo leggerà. Fa pensare. Perché uno seleziona i momenti più importanti e poi decide di scriverli. E non so manco come mi vedo fra un mese, tra un anno o dieci anni. Sinceramente fatico a pensare a come sarà da domani. non avere più l’ansia di poterla incontrare, non dover chiedere se posso uscire, non dover pregare per essere contattata da te. Non voglio pensare al futuro adesso, per quel che ne so tra dieci anni potrei essere morta! Dobbiamo prima vedere se sopravviviamo al 2012!!
E sinceramente, se potessi far tornare indietro il mondo, farei tornare poi senz’altro te… questo lei te lo direbbe sicuramente, io no. Io non farei tornare proprio nessuno perché sono contenta di come sono andate le cose fino ad ora, anche se magari in quel momento ho pensato che stessero andando di merda. Amori passati, amicizie perdute, non farei tornare niente. Forse tornerei indietro a quel 24 dicembre e direi: “Vai da lei e amici come prima”… o FORSE NO! perché mi piaci. Ma sai com’è… vado avanti. Mi piego ma non mi spezzo.

12 risposte a “Se scrivo un libro lo intitolo: “Volevo essere una stronza ma sono un cuore di panna!”

  1. Rileggersi dopo un anno e quasi piangere, doversi trattenere, e pensare: dio ce l’ho fatta, la pazienza viene ripagata anche se dopo lungo tempo, e ancora avere una paura fottutissima di dire: ce l’ho fatta. Come se non mi meritassi la felicità. Grazie ragazze. Grazie davvero.

  2. Troppo troppo carina! Il cuore raccontato con ironia..brava!! Poi gli intermezzi inglesi..li uso spesso anche io! Perciò..carry on!sempre!:)

  3. «Basta, stay soft. Keep calm and carry on. Ce la posso fare. Che poi oggi ho scritto tantissimo. Sarò una di quelle noiosissime che scrivono troppe cose. Quando Dio distribuiva il dono della sintesi, io stavo chiacchierando con un sasso probabilmente.»

    Ci hai fatto fare tante risate, puoi essere parecchio “confident”! 😉

    • beh, non sai quanto piacere mi hanno fatto le vostre parole, avendo nella vita come desiderio quello della scrittura, sapere che vi ho fatto ridere è stata una gioia!

  4. Bellissimo diario! Ho adorato la frase “Ho le farfalle che stanno ballando il valzer sulla cheesecake che ho mangiato prima di venire da te e i cui resti stanno sguazzando allegramente nell’acido.”
    Ma si può sapere com’è finita? 🙂

    P.S. Forse chiaccheravamo con lo stesso sasso!

    • questa frase è rimasta impressa anche alla mia migliore amica, mentre un’altra ha letto il diario (ignorando che fosse mio) e mi ha contattata dicendo: gesù c’è una che scrive uguale a te e usa quelle metafore schifose come fai tu, e sembra te, anche per la situazione amorosa … aspè.. .ma sarai mica te? XD
      comunque dopo che è successo l’impossibile (roba che beautiful impallidirebbe) ha lasciato perdere la ex troiastronza, siamo stati lontani senza parlarci (lo avevo mandato a fanculo) ed è ritornato chiedendomi ufficialmente di ricominciare tutto daccapo ❤

  5. “perché anche se soffriamo dopo siamo migliori, siamo più forti” fresca ironica sincera 😉 p.s. Poi dimmi se sei sopravvissuta al 2012, anzi, me lo leggo da sola 😉

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