Come un Amore non può durare per sempre, perché un Addio dovrebbe?

L’infinita bellezza di questa ragazza è racchiusa nel suo guardare la sera sua mamma e i suoi fratelli dormire. Bella nella cura speciale che ha per i suoi amici e nel coraggio che mostra quando dice che l’amore non si aspetta, gli si va incontro. E si sente sbagliata quando la chiamano seria, come se questa caratteristica avesse una connotazione negativa.
Ma noi del Diary le assicuriamo che è bella, bella da impazzire.

Giorno Uno

h.00.05
Che bella questa notte! Mi affaccio fuori dalla finestra e lei si è appena spruzzata il suo profumo più intenso. Quant’è buono! Su per le narici, giù in fondo allo stomaco, passando per il cuore e distraendolo un po’. Andare a letto con due gocce di cielo che sanno di un nuovo giorno, che meraviglia. Ricordo quando rientravo a casa, quando la notte me la godevo di più, con Lui al mio fianco. La mia giornata iniziava tra le sue braccia, con i suoi baci, con la voglia di rimanere insieme un altro po’, col suo augurarmi: “sogni d’oro”; e non poteva che andarmi bene. Andavo a letto con il suo odore tra le dita, mi svegliavo col suo odore nel cuore. Ce l’ho ancora addosso, solo che è diverso, sa di assenza.

h.01.23
Televisori. Spenti.
Luci, spente.
Tranne quella della mia camera, tant’è che ho richiamato l’attenzione di una farfallina notturna.
Tutte le sere, prima di andare a letto, controllo che tutto sia a posto. A volte, se non sono troppo stanca, mi soffermo ad osservare i miei fratelli e mia madre dormire, mi chiedo cosa stiano sognando, se ho fatto di tutto per renderli felici. Da quando i miei si sono separati mia madre è come fosse ritornata indietro con gli anni, sembra una ragazzina. Passa ore al telefono con le amiche, sul letto a pancia in giù e con le gambe incrociate verso l’alto. Non le interessa più di tanto se tutto non splende alla perfezione, basta che sia pulito. Si è tolta le vesti di “moglie”, che da qualche anno le stavano anche un po’ strette, per mettersi quelle di donna libera. Lei dice che non vuole più nessun uomo nella sua vita; io invece spero che arrivi presto, voglio di nuovo vederla felice, voglio che il suo cuore ritorni a battere con un ritmo accelerato. Diciamo che ha rovesciato su di me un paio di responsabilità e adesso mi ritrovo a fare da genitore anche a lei, e non solo a mio padre, che lui ragazzino lo è tutt’ora.
Bene, adesso posso sprofondare sotto le coperte consapevole di aver portato a termine il mio ruolo di “mammina”. Poco fa i miei due migliori amici mi hanno ringraziata per la bella serata trascorsa insieme. Sono riuscita a tirarne su di morale uno, e sostenere l’altro. Direi che anche il mio ruolo da amica l’ho condotto nei migliori dei modi.
Buonanotte.

h. 08.55
Ecco il primo messaggio della giornata. Me l’ha spedito un ragazzo che ieri mi ha confessato apertamente che gli piaccio. La mia mattina inizia con le note di Liga e con l’augurio di trascorrere una splendida giornata. Buongiorno mondo.

h.11.17
E per oggi ho finito di correre. Mi piace tenermi in forma e far star bene il mio corpo. Alla fine mi sento sempre meglio, come svuotata dallo stress accumulato e riempita di positività! Ho il tapis roulant e alcuni attrezzi a casa, e trovo sempre un po’ di tempo da dedicare a me stessa. Mens sana in corpore sano qualcuno diceva.
Ho cambiato stazione radio e mi sono subito pentita; quale canzone potrà mai passare? Una del tutto nuova per me – seppur vecchiotta dice il radiofonico – che non fa altro che ripetere il suo nome, sì, esatto…il nome di Lui. Purtroppo è abbastanza orecchiabile, so già che farò fatica a non canticchiarla. È strano come, più provi a non pensare ad una persona più le circostanze ti riportano da essa. La vita mi sta sbattendo in faccia che Lui non c’è più, mi ricorda la sua assenza. Beh, grazie, ma non ne avevo del tutto bisogno. Spengo la radio, mi tolgo le cuffie dalle orecchie e vado a farmi una doccia, credo sia molto meglio.

h. 14.16
Ultimamente mi soffermo e mi chiedo di me. Qualche settimana fa era come se avessi avuto la crisi dei 30 anni. E, se non fosse che ne ho 19, ci stava tutta.
Lui mi ha lasciata perché sono una ragazza seria, dicendomi insomma che vuole solo divertirsi e non gli sembrava il caso di prendermi in giro. Si è sempre sentito inferiore a me solo perché ho frequentato un liceo, adesso vado all’Università, mi piace leggere e appuntare i miei pensieri su carta.
“Seria”. Quella parola invece di rendermi orgogliosa di me stessa, invece di farmi sentire giusta almeno una volta, almeno questa, mi ha fatto sentire sbagliata, di nuovo. Come sempre. L’ho vissuta come una sconfitta e così mi sono lasciata andare al malessere. Mi chiedevo cosa ci fosse di sbagliato in me e perché preferire una ragazza “facile”? Sono riuscita a sentirmi in colpa di avere un cervello e sapere ragionare, in colpa di avere sempre un libro sul comodino, di appuntare frasi di canzoni, citazioni, pensieri su qualsiasi cosa.
Poi ho capito che se sono così lo devo prima di tutto ai miei genitori che hanno saputo educarmi. A mio padre che è sempre il “Guru” della situazione e a mia madre che mi ha insegnato ad amare la semplicità delle cose. Se sono quella che sono è perché invece di aprire le gambe a chiunque preferisco aprire la mente davanti a ogni forma d’arte; perché sono assetata di conoscenza; perché ho sempre voglia di imparare e acculturarmi. Quello che studio mi piace parecchio e sì, è il lavoro che voglio fare, per aiutare le persone che come me, soffrono di quei disturbi. (Preferisco non citarli).

h. 15.48
Sto andando a studiare chimica dal mio migliore amico A. Chissà cosa ne verrà fuori! 😀

h.19.16
Io e A. abbiamo finito di studiare da poco. Adesso usciamo per prenderci una boccata d’aria, ci facciamo un giro per il centro; M. è già li che ci aspetta. Nel frattempo cantiamo in macchina a squarciagola con Liga: “Forse ti ricordi, ero robaaaa tuuuuaaaa!”

h.20.17
Eccomi in macchina con M. di ritorno verso casa. A. abita dall’altra parte della città, purtroppo, non vicino a noi. Lo vedo stanco, la mattina ha studiato e il pomeriggio è andato al lavoro, però ci ha raggiunti lo stesso, voleva vederci. Oh, mi ha appena dato una pacca sulla gamba dicendomi: “ti voglio bene!” Rispondo che gli voglio bene anch’io. Mi ha colta di sorpresa e imbarazzata gli ho fatto la voce da bambina.

h. 21.55
L’ultima volta che ho riso è stato stasera con i miei due migliori amici. Ci siamo messi a scherzare e a prenderci un po’ in giro. Dopo una giornata tra studio e lavoro ci siamo lasciati andare, spensierati come dei bambini abbiamo accantonato per un attimo le nostre preoccupazioni,i nostri problemi, le varie responsabilità . Seduti su una gradinata – “l’Arena” – di fronte ad un tramonto mozzafiato che coinvolgeva anche il mare, sembrava brillasse.
Sinceramente, l’ultima volta che ho pianto non me la ricordo, ho delle immagini sfuocate seppur è successo di recente. È proprio in questi giorni che ho ritrovato la forza di abbattere le mie paure. Sto uscendo da un periodo abbastanza confuso e buio. Avrò pianto perché ero al limite, perché ero stanca di fare un passo avanti e dieci indietro. Ma adesso, per fortuna, sembra che le cose si stiano sistemando per il meglio.

h.23.22
E anche questa giornata sta giungendo al termine. Sono stata davvero bene oggi e questo lo devo ai miei due migliori amici che me li sono ritrovata nella mia quotidianità quando ormai avevo smesso di credere nell’amicizia, a causa di una serie di eventi. Quando meno me l’aspettavo la vita mi ha regalato loro. Non potevo desiderare di meglio. GRAZIE e Buonanotte vita! 🙂

Giorno Due

h.07.52
Buongiorno Diario.
Tra mezz’ora circa verrà mio padre a prendermi, faremo colazione insieme, dopo di che starò tutta la mattina insieme a lui. Vado a prepararmi.

h.10.38
Io e mio padre, a causa dei nostri vari impegni, ci siamo ridotti a fare colazione adesso. Sono dovuta passare un attimo dall’università e lui da un suo collega. Siamo seduti al tavolino di un bar, fuori all’aperto. Il vento mi accarezza il viso e mi sfiora i capelli. Lui è al telefono, non ha un momento di riposo. Lavoro, lavoro, lavoro. Tant’è che ha conciliato la nostra colazione con un ennesimo appuntamento lavorativo: infatti, di fronte a me ho un tizio. Mi giro, sposto il mio sguardo altrove e casca su un ragazzo che mi stava osservando. Imbarazzo. Ritorno a guardare mio padre che ha appena concluso la sua chiamata e si è messo a scherzare, come al suo solito. (Ha una certa confidenza con lui,altrimenti non l’avrebbe fatto). Amo questo di mio padre che nonostante tutto ride e scherza sempre, certo a volte anche lui si abbatte ma sono solita tirarlo su. Ecco, classica sua battuta: “Un ragazzo per mia figlia c’è?” Quel tizio gli ha mostrato un catalogo e sorridendo dice che, purtroppo, ragazzi non ne ha. Mio padre crede che mi servirebbe un ragazzo, vuole vedermi felice nelle braccia di un ipotetico lui. Be’, chi non lo vorrebbe? Io, ora come ora, sto anche bene così. Ho i miei amici e voglio godermeli giorno dopo giorno. P. mi ha lasciata cinque mesi fa, però mi ha sempre cercata dicendomi che gli mancavo, che mi pensava, che provava impeti di gelosia verso di me. Adesso non ci sentiamo da circa un mese. L’ultima volta mi ha detto che aveva voglia di vedermi ed io l’ho lasciato in sospeso, dicendogli che appena entrambi saremmo stati liberi ci saremmo potuti vedere. Non mi ha più cercata: starà bene anche senza di me evidentemente.
Continua lo scambio di sguardi con quel ragazzo. Non è niente male.

h.12.12
(Desiderio… espresso!)
Mio padre mi ha lasciata a casa da poco, ha altri appuntamenti da sbrigare ed io con questo caldo ho preferito rientrare: mi girava anche un po’ la testa. Pero’ siamo riusciti a viziarci e a goderci qualche minuto da soli. Siamo entrati in profumeria e ci siamo regalati dei buonissimi profumi. Gli piace curarsi, non troppo, però lo fa. Mi piace quando mi chiede consigli sul look e su tutto in generale. Vuole sempre sapere il mio parere e il più delle volte combacia col suo. Tra me e lui c’è sempre stato un bellissimo legame e con la separazione da mia madre si è rafforzato. Lo considero come un mio amico, parliamo davvero di tutto. A volte mi scambiano per la sua compagna. A volte quando camminiamo mano nella mano la gente ci guarda male, pensa che siamo una coppia.
Prima di salire su da me, mia nonna si affaccia dalla finestra e mi chiama. Mi ha lasciato da parte la frutta che mi aveva promesso stamani: “Mi raccomando, mangia bella!” Non fa altro che ripetermi questo ogni volta che mi vede. Credo sia una caratteristica comune di tutte le nonne. 😉

h.13.54
Ora come ora della mia vita fanno parte: Io, la mia famiglia e i miei amici. Di conseguenza nella scatola ci inserirei: Un CD di Liga,”L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery, una foto di tutta la mia famiglia, un disegno che mi ha fatto A. – ritrae me e lui molto buffi, mi tira su nei momenti tristi – e una maglia che mi ha regalato M.

h.17.56
BELLO. Sì, BELLO sei! Da farmi perdere il fiato semplicemente guardando la tua nuova foto profilo. Ormai è da lì che ti “vivo”, da un social network. Non so se è un bene o un male tenerti ancora tra gli amici, vorrei davvero provare a tenerti fuori dalla mia vita, che continua a ricordarmi che non ci sei più per me. Sorridi, lì… in quella foto, ma non è lo stesso sorriso che avevi dopo che mi baciavi. È diverso; chissà per cosa ridevi; chissà se dopo quel “chess foto” lo hai ancora mantenuto o l’hai lasciato andare giù; chissà se hai voglia di sorridere come sorridevi con me. Dicevi che ero buffa, impacciata ma non volevi affatto che cambiassi. Mi hai detto che ti piaccio così. Sei terribilmente BELLO! BELLO da far male.
Vado a prepararmi, M. sta per venirmi a prendere e poi raggiungiamo A. Ho bisogno di stare con loro e non pensare a nulla.

h. 18.36
Uscita da casa ho fatto canestro in un cestino con una gingomma (no, non l’ho sputata: l’ho lanciata con le mani) dicendomi che se l’avessi fatto P. mi avrebbe cercata. Lo farà?

h.22.55
Sono rientrata a casa da qualche minuto. Mi da fastidio che P. abbia ancora, tutt’ora il monopolio sul mio stato d’animo. Non ho fatto altro che parlare di Lui ai miei amici e ripetermi quanto io sia cretina. Anche M. era malinconico oggi, mi dispiace vederlo così per la sua ex… ma per fortuna A. ha sempre come tirarci su. È arrivato di colpo con Liga che urlava contro il cielo!

Giorno Tre

h.01.53
Non voglio andare a letto, non voglio dare modo ai miei pensieri di torturarmi.
In questo preciso istante ho voglia di abbracciare me e di volermi BENE davvero. Niente più passi indietro, magari qualche sosta e molti passi avanti.

h. 03.09
Chiacchierare con L. mi ha fatto davvero bene; anche se è una persona che conosco da poco mi sono lasciata leggere. Lo stesso ha fatto lui, ha detto che ha capito che poteva fidarsi di me. Scherzando l’ho definito un angelo e scherzando mi ha risposto che non appena gli cresceranno le ali mi porterà via da qui.
Dolce notte Diario.
P.S.: Lui non lo sa ma ho già provato delle vertigini ascoltandolo.

h. 09.00
Ho un sonno tremendo e un bel mal di testa. La sveglia l’ho sentita ma ho continuato a dormire una volta spenta. Ci ha pensato poi M. a svegliarmi chiamandomi al cellulare, con la speranza che io fossi pronta, e invece ero sotto le lenzuola, con ancora la faccia stropicciata di sogni. Andremo a fare un picnic in montagna, ovviamente anche con A. Non si sono ancora fatti vivi, io sono pronta da 15 minuti. Cosa staranno combinando? Uhm…

h.13.45
Avevano perso tempo perché si erano fermati dal fioraio, mi hanno portato un bel mazzo di girasoli con delle gerbere rosse! Come avrei fatto senza di loro? Spontaneamente ho intonato la canzone di Giorgia: “È come un girasole giro intorno a te, che sei il mio sole anche di notte.” Subito dopo A. mi dice: “Ecco, adesso hai tanti soli nella stanza!” 🙂
Durante il tragitto io ed A, ci siamo messi a parlare di storia. M. nei prossimi giorni ha un interrogazione e così abbiamo cercato di fargli un quadro generale sulla Seconda Guerra Mondiale. Lui è al quinto anno di un istituto tecnico, mentre io ed A. siamo al primo anno di Università. È stato come tornare indietro, sentire la tensione della maturità, la paura di un vuoto di memoria, il coraggio di affrontare quel passo a testa alta.
Arrivati nell’area picnic ci siamo scelti il nostro tavolino e abbiamo iniziato a preparate dei toast con la salsa tonnata, dando modo alla spensieratezza di prendere il sopravvento. Una volta finite anche le fragole abbiamo iniziato a passeggiare un po’… ad un certo punto M. finge di avere un fucile in mano e ci coinvolge con lui, giocavamo a “soft-air”! 😀
Ritornando a casa è capitata la canzone “Albachiara” di Vasco Rossi, entrambi mentre la cantavamo mi guardavano, gesticolavano, mi facevano capire che quell’Albachiara è tanto simile a me!

h.16.31

Cosa c’è di buono in te? Magari sei una persona che guarda di sè solo gli aspetti negativi, ecco perché vogliamo sapere quali sono le caratteristiche positive che riguardano la tua persona. Cosa c’è di meglio di una buona dose di autostima?

Oddio, che domandona. Be’ effettivamente sì, mi soffermo spesso sugli aspetti negativi (per non scrivere sempre) della mia persona cercando di migliorarli; così facendo tralascio quelli positivi. Forse più che altro li nascondo, sono solita mettere una barriera tra me e nuove persone; sono parecchio diffidente e non mi lascio scoprire con facilità.
Mi sta risultando difficile rispondere a questa domanda. Ho davvero qualcosa di buono? Provo a rispondere.
Mi piace ascoltare le persone, qualunque cosa esse vogliano dirmi. Mi piace osservarle, cogliere ogni loro minimo dettaglio, particolare. Sono sincera, tutto quello che penso lo dico, col rischio di ferire chi ho di fronte. Sono schietta, purtroppo. Non riesco a fingere, un po’ come quando da bambina mia madre mi diceva che se mentivo mi cresceva il naso lungo; adesso, solo al pensiero di mentire, ho lo stesso mal di pancia. Per gli amici e le persone a me care do tutta me stessa, cercando di regalare loro sempre un sorriso. Mi piace dargli forza, incoraggiarle, pormi come uno specchio e riflettere la meraviglia che c’è il loro. (A volte vorrei fare così con me stessa, ma non ci riesco mai). Sono una persona molto coerente e rispettosa con chiunque, anziani o bambini che siano. Mi definisco umile, non sono nessuno come nessuno sono gli altri. Non mi piace seguire la massa,preferisco ragionare con la mia testa a costo di risultare diversa. Mi dispiace per quelle persone che pur di non stare sole condividono il pensiero degli altri soffocando il loro. Mi sto accorgendo, ogni giorno sempre di più, che le persone hanno paura di rimanere sole col proprio io: b’, lì non hai scampo, puoi solo alzare le mani in alto e arrenderti! Sì, arrenderti a te stesso. Io, invece, a volte sento proprio il bisogno di isolarmi, stare sola con me stessa; prendermi una pausa dagli altri. Sento proprio l’esigenza di sventolare bandiera bianca e farmi salvare da me, che poi alla fine o ti salvi tu o non ti salva nessuno. Mi porto dietro questa cosa da piccola. Venivo spesso isolata perché, il più delle volte, non assecondavo i miei coetanei e allora giustamente non potevo fare parte del loro stupido ‘club’. Così me ne stavo per conto mio; in questo modo ho imparato ad ascoltarmi, a conoscermi. Appena potevo mi nascondevo tra la natura, sicura che lei potesse ascoltarmi e certa di ricevere sue risposte.

h. 19.50
Sono stata dall’estetista e invece di rilassarmi e pensare solo al mio benessere, ho pensato a Lui, P.. Ho scritto ‘rilassarmi’ e ‘benessere’; sarà ma in queste parole ci ritrovo lui. Sono certa che se chiedessi al mio cuore di trovarmi il loro significato, pronuncerebbe il suo nome. Trovava sempre il modo di tranquillizzarmi, lo capiva dalle mie espressioni se avevo qualcosa che non andava, anzi lo capiva perché non gli davo le giuste attenzioni. Si sentiva prendere il suo tempo dalle mie preoccupazioni e così mi ospitava tra le sue braccia. Che stupida, avevo il Sole accanto e non facevo altro che oscurarlo, seppur lui faceva di tutto per illuminarmi un po’. Stupida, da capire solo quando sei tramontato che, in fin dei conti, la notte non mi piace poi così tanto. Forse non ero pronta a lasciarmi amare e tu non eri pronto ad andare via. Hai dovuto. Adesso tu non ti senti pronto a ritornare, ed io non mi sento pronta a dimenticarti. Devo. L’unica cosa di cui mi pento è questa, non ti ho dato le giuste attenzioni, tu invece me ne davi fin troppe. A volte penso che avrei dovuto lasciarmi andare un po’ di più, a volte mi ripeto che non sarei stata me stessa. Forse non era il momento giusto per noi. Mi chiedo se arriverà mai. Sorgerai, di nuovo, nella mia vita?

h. 20.37
Quasi ogni giorno mi muoiono parole in bocca. Quasi ogni giorno vorrei riuscire a dire a mia madre :TI VOGLIO BENE! Ma non riesco, sto quasi per farlo e poi mi blocco; così cerco di farglielo capire in un altro modo, magari sorridendogli o raccontandogli la mia giornata; magari portandola in giro con me, a fare shopping o semplicemente a prenderci un gelato. So, sento che vorrebbe sentirmele dire ma riesco solo a mandarle giù invece di pronunciarle. Non siamo mai andate oltre il rapporto madre-figlia anche se mi sarebbe piaciuto molto considerarla un’amica. Né da parte mia, né da parte sua, c’è stato quel passo; forse la voglia c’è ma non è abbastanza, a quanto pare. La seperazione da mio padre non ci ha unite, anzi ci ha molto allontanare. In quel periodo non ci sopportavamo assolutamente. A lei ha dato fastidio la mia approvazione e si è voltata contro. Non ha capito che io l’ho fatto per il suo bene. Mi ero stancata di vederla soffrire, volevo provare a vederla nuovamente splendere di luce propria e tutt’ora ci spero.

h.23.31
L’inaugurazione di un locale del centro è appena iniziata. Facebook mi ha informata del tuo ‘Forse’ alla partecipazione. Hai deciso di andarci? Io ci sarei dovuta andare con i miei amici, poi a causa di un imprevisto ho dovuto rinunciarci. Quanta voglia di vederti che ho. I miei occhi non ti trovano da un bel po’ di tempo, da quando gli ho spiegato che ormai la caccia al mio ‘tesoro’ era finita. Chissà su quale lei poggerai il tuo sguardo,quale vestitino corto di farà perdere la testa, quale scollatura ti manderà in tilt. Chissà se si imbarazzerà o sfacciata, sarà lei a farti sua preda. Chissà se invece proverai a cercarmi tra tutta quella gente che sai che non mi piace. Chissà se avresti capito che il mio essere lì, era solo per te. Avresti sentito il mio cuore battere ad un ritmo insolito? Avresti preso le mie mani tra le tue per farle smettere di tremare? Mi avresti abbracciata cercando di mandar via tutte le mie paure? O ti saresti limitato ad un semplice saluto da lontano? Chissà forse hai deciso di non andarci.

Giorno Quattro

h.00.28
Piove. È venuta giù di colpo questa pioggia prepotente, come per ricordarci che non ci libereremo presto di lei. L’ho sempre trovata rilassante e il suo profumo, poi… è così buono! Adesso sta circolando per tutta la mia camera, si fa spazio tra la scrivania, tra i libri, su per l’armadio, giù tra i peluche… Lo respiro; respiro la pioggia e mi sento leggera. Affido a lei il compito di augurarti una dolce notte; lei che spesso è stata la protagonista delle nostre serate; lei che diventando temporale mi faceva stringere più forte a te; lei che a volte ci impediva di vederci, ma non disturbava la nostra voglia di stare insieme. Sorgerai per me anche in un giorno di pioggia?
Buonanotte.

h.10.29
2 Giugno, festa della Repubblica Italiana. Dopo 85 anni di Regno, i monarchi di casa Savoia venivano esiliati. Oggi il cielo si colorerà di Verde, Bianco e Rosso con la speranza che i nostri cuori si riempiano di Speranza, Fede e Passione; così spiegò il significato del tricolore il poeta Giosuè Carducci. Curiosando un po’ ho letto che il Presidente della Repubblica Italiana riceverà gli auguri dagli altri Capi di Stato: questa cosa mi ha emozionata chissà se lo sarà anche lui.
Auguri e Buongiorno Italia!

h.20.03
Il mio sogno l’ho visto sbriciolarsi anni fa. All’età di sei anni iniziai la ginnastica artista, la praticai per quattro anni guadagnando anche delle medaglie importanti. Poi sono dovuta ritornare al sud, nella mia città natale, e da lì smisi di farla. Non ho trovato nessuna palestra, solo scuole di ballo. Sembrerà scemo ma quello era il mio unico sogno. Crescendo e imparando a conoscermi notai che ero particolarmente interessata alle materie scientifiche, di conseguenza scelsi un “Liceo Scientifico” e adesso frequento un corso all’Università apposito. Non sto sognando di fare quel determinato lavoro, semplicemente, tra le tante cose che mi piacciono, è quella dove mi vedo meglio, credo. La sicurezza non è stata mai mia alleata o forse io non sono mai stata la sua.
Forse un sogno ce l’ho, forse spero anch’io in qualcosa.
Vorrei tanto vedermi stare bene una volta per tutte. Vorrei smetterla di cercare di essere sempre perfetta – che poi la perfezione non esiste. Smetterla di mantenere sempre il controllo e non lasciarmi andare mai. Vorrei riuscire a vedermi come mi vedono gli altri: bella. Vorrei avere più autostima. Mi piacerebbe molto credere in me, nelle mie capacità, e non sempre e solo in quelle degli altri. Qualunque cosa faccia, credo che gli altri siano sempre migliori di me. Vorrei anche riuscire a crescere, mettermi in testa che ormai ho 19 anni e non posso restare una bambina. Smettere di tremare davanti ad ogni responsabilità, anche la più piccola. Smetterla di non sentirmi mai all’altezza di qualsiasi situazione.
Ho sempre avuto questa paura: diventare adulta. Già la parola mi mette ansia. Non ho mai desiderato avere diciotto anni, prendermi la patente, andare via di casa. MAI. Pensavo di non arrivarci, addirittura. Non mi proiettavo mai nel futuro, non mi vedevo mai ragazza, mai donna. Sempre e solo bambina. Odiavo quando mi chiedevano: “Cosa vuoi fare da grande?” Rispondevo con la prima cosa che mi veniva in mente che però riguarda sempre e solo un camice bianco che profumava di ospedale. Sì, crollata la ginnasta mi vedevo come dottoressa, pediatra per l’esattezza. Non ho fatto i test di medicina per paura di non passare e poi – si sa – puoi essere brava quanto vuoi ma prima passano i raccomandati.

h.20.41
Oggi non ho scritto molto. Non che non avessi cosa scrivere, semplicemente non mi andava. Non avrei fatto altro che scrivere di te. (P) E scrivere di te è come averti vicino; ma che me ne faccio di averti vicino se non posso abbracciarti?

h.22.31
Non ho mai avuto “Il grande amore della mia vita”. Ho sempre avuto paura di essere presa in giro, di soffrire. Non mi piacevo mai e di conseguenza credevo di non piacere. Hanno fatto di tutto per farmi credere il contrario, ma non ci sono riusciti: si trovavano di fronte ad una testarda. Non ho mai amato nessuno, non mi sono mai lasciata amare. Lo so, sono una perfetta idiota. Con P. però è stato sempre tutto diverso. Non si limitava a dirmi che ero Bella, mi faceva da specchio, voleva che ci arrivassi anche da sola. Faceva di tutto per farmi capire che davvero ero una persona interessante e che gli piacevo così com’ero, rischiando di cadere nel ridicolo, rischiando di sminuirsi lui stesso. E da perfetta idiota, me lo sono lasciata scappare.
Provo a racchiudere me e lui in un episodio, seppur tutti sono stati molto intensi, forse questo un po’ di più: Due occhi grandi spaventati, due braccia calde rassicuranti. Una danza di sospiri, una miscela di odori. Le mie mani strette tra le sue. Il suo amore dentro il mio. Abbiamo provato ad amarci e ci siamo riusciti, lasciandoci andare, andando uno incontro all’altro. Il grande amore non si aspetta, gli si va incontro.

Giorno Cinque

h:00.05
E se domani ti venissi incontro?
Buonanotte.

h.08.20
Sono fuori sulla mia terrazza. Ho finito la mia colazione, un caffè e qualche biscotto. Il mio dente del giudizio non mi permette di mandare giù nient’altro per adesso. Mi piace svegliarmi presto, in queste mattine di inizio estate, e osservare la mia città prendere vita, gustandomi ogni sua minima sfumatura. Il cinguettio degli uccelli, l’aria fresca tra i capelli, il sole non ancora abbastanza alto ma pur sempre caldo; infatti ‘Muffin’, il mio cagnolino, si è appena sdraiato per goderselo tutto; il mare così tranquillo.
Il primo ad augurarmi il Buongiorno stamani è A. si scusa per ieri che si è addormentato – come un ‘fesso’, scrive – senza avermi dato la Buonanotte. È sempre così carino con me, non deve preoccuparsi. Lo è stato fin dal primo giorno. Gli è bastato un mio sguardo e la mia buffa risata per scegliermi. Proprio come ha scelto quel fiore che puntavo da un po’ e me lo mise tra i capelli, dietro l’orecchio. Non potevo mai sapere che da lì sarebbe nata la nostra splendida amicizia. Ho sempre desiderato avere un amico come lui ed è arrivato quando avevo smesso di aspettarlo. Le persone lo etichettano ‘gay’ il mio cuore lo etichetta SPECIALE.
Buongiorno.

h.11.39
Ti penso. Mi chiedo quando ho smesso; credo di non averlo mai fatto. Io sono del parere che le persone non si dimenticano: si smette solo di pensarle. Ed io non riesco a smettere con te. Ci ho provato. Risultato? Ho recuperato tutto quel tempo pensandoti più intensamente i giorni a venire. Stupida.
Ho voglia di venire da te e chiederti scusa. Scusa perché non ti ho mai fatto sentire al sicuro tra le mie braccia. Neanche ci pensavo, ti vedevo forte, non credevo ne avessi bisogno e così ti ho reso una mia insicurezza. Scusa se non facevo altro che parlare dei miei problemi, anche quando avevamo poco tempo per stare insieme. Non era un bel periodo quello e nonostante tu cercassi di provare a migliorarmelo io te lo impedivo involontariamente. Scusa se non riuscivo a chiamarti ‘tesoro’ quando io ero appena diventato il tuo. Mi trattavi da Principessa ma io non mi sentivo adatta a quel ruolo. Mi aprivi lo sportello della macchina, scherzando, mi facevi scendere le scale in modo regale, ti preoccupavi se il sedile era messo bene, se la pizza era buona, se l’aria condizionata era abbastanza calda, se quella canzone passata in radio mi piaceva, se mi trovavo bene con te. Scusa se mentre tu provavi ad amarmi io rimanevo indifferente. Sono in debito col tuo cuore.
Ho deciso, oggi ti vengo incontro, vengo a restituirti il tempo che ti tolto da me. Certo, potresti anche non muoverti, non fare alcun passo, ma poco importa. Ho un debito da saldare!

h. 15.34
Eccoli lì, è in linea… che faccio?! Lo contatto o non lo contatto? Lo disturberò? Avrà voglia di sentirmi? E se gli mandassi solo un messaggio privato senza contattarlo in chat? Così una volta spedito chiuderei tutto e me ne andrei a studiare, senza aspettare risposta. Che poi alla fine è un semplice: “Ciao 🙂 Mi faceva piacere sapere come stavi, è da un po’ che non ci sentiamo. Spero di non averti disturbato” Certo, lì nascosto c’è un ‘mi manchi’ e un ‘ho voglia di vederti’, chissà se poi verranno fuori. Aiuto! Ho paura, tanta paura.

h.16.02
Messaggio inviato e Facebook chiuso. Lo riaprirò in serata. Sto tremando, il cuore scalcia, vorrebbe correre da lui; la mia mente, invece, non fa altro che ripetermi quanto io sia stata cretina e che tanto non ritornerà più da me. Cerco di distrarmi rispondendo a una domanda di S e B e poi vado a studiare.
Qual è la cosa che più ti spaventa, e perché? Cosa faresti se dovessi ritrovarti in mezzo al tuo peggiore incubo?
Io soffro di alcuni disturbi, che non sto qui a specificare e la cosa che mi spaventa maggiormente e il non trovare più la forza di combattere contro di loro. Ci sono alcuni periodi dove questi disturbi non si fanno sentire, si prendono delle lunghe pause e mi lasciano tranquilla; poi di colpo ritornano facendomi cadere in depressione, mettendomi in crisi. Credevo di averli sconfitti e invece no; ho imparato, ho capito che una mente malata rimane tale, per sempre. Si son fatti vivi quando lui, P., ha deciso di allontanarsi da me. Non sto dando assolutamente la colpa a lui, la colpa è solo mia, avrei dovuto essere più forte. All’inizio ho fatto resistenza, più o meno me la sono cavata. Poi non ce l’ho fatta più. Alla fine fingere di stare bene stanca; i sorrisi finti fanno male, li ho lasciati andare giù e con essi tutta la mia vita. Un mese chiusa in casa, niente amici, niente colleghi universitari, niente nuove persone da conoscere. Avevo perso la quotidianità di vedere mio padre che, al mio solo “Pronto” pronunciato male al telefono, capì che in me c’era qualcosa che non andava. Seppur non stiamo più sotto lo stesso tetto, lui mi sente anche a chilometri di distanza. Mi sentivo impotente verso il mondo, inutile, senza nessuna motivazione per voler rialzarmi e andare avanti. Le motivazioni invece le avevo sotto gli occhi: la mia famiglia, i miei amici e l’Università.
Adesso non va benissimo, loro sono sempre presenti a ricordarmi quanto io sia fragile. Cerco solo di non pensarci, cerco di sorridere il più possibile tanto alla mia famiglia e ad i miei amici, vado bene anche così, vado bene anche malata. A lui gliene parlai, non quando me lo chiese ma quanto mi sono sentita pronta. Ricordo ancora che mi abbracciò forte a se e mi disse che da quel momento saremmo stati una squadra, io e lui contro tutti.
Purtroppo ci sono in mezzo al mio incubo peggiore, sto cercando di abbatterlo o quanto meno di tenergli testa.

h.19.21
Ho appena finito di studiare e lascio scivolare il mio corpo sul letto, tra i miei peluche. Lascio respirare la mente e do via libera al cuore, adesso può gridare il suo nome quanto vuole. 19 anni e ancora non posso fare a meno dei peluche nella mia camera. Mi fanno stare bene, perché liberarmene? E poi mi ricordano che posso sempre buttarmi tra di loro, e tornare bambina, ogni volta che ne ho voglia. La sera non riesco ad addormentarmi se non ne stringo forte uno, pensando a lui. La notte può essere che me ne sbarazzi ma prima di chiudere gli occhi ho bisogno di averlo vicino, di averlo tra le mie braccia.
Chissà se hai risposto al mio messaggio, se hai capito che vorrei rimediare le cose. Mi piacerebbe prendere tutti i mattoncini e rimettere su quel ‘noi’, che poi non era così male. Avrai voglia di aiutarmi?

h.20.25
Tesa, più di una corda di violino. Apro Facebook. Ho un nuovo messaggio. Ci clicco su; è Lui! Lo leggo. Ci ha messo molte faccine e sta bene, o così sembra. Gli rispondo, anche se avrei preferito andare sotto casa sua.
Perfetto: non solo il mio cuore va in tilt, ma anche il mio PC, dopo avergli scritto!

h.21.54
Ospiterei volentieri Lui nella mia quotidianità, gli farei di nuovo spazio, preoccupandomi che non ci stia stretto. Vorrei tanto che il posto che gli ho lasciato, o meglio che lui ha lasciato e che io non ho più riempito, lo trovasse comodo e di suo gradimento. Come un Amore non può durare per sempre, perché un Addio dovrebbe? C’è pur sempre il ritorno, ed io aspetto il suo. Ovviamente non rimanendo con le mani in mano. Oggi sono andata verso di lui… e per fortuna non è rimasto fermo, un passo l’ha fatto. Certo, accogliermi di nuovo a braccia aperte sarebbe stato chiedere troppo, per adesso mi accontento dei suoi sorrisi.
Adesso ho un senso di vuoto e provo dolore alla bocca dello stomaco; non ho neanche cenato, non avevo fame. Dubito che riuscirò a dormire tranquilla, stanotte. Già mi vedo rigirare nel letto e cercarlo tra le lenzuola. Che agonia. Non ho ricevuto risposta al mio secondo messaggio, avrà da fare e poi oggi è venerdì, sarà sicuramente uscito. Ok, stop. Niente strani film in testa. Non mi interessa con chi è uscito. Mi interessa solo che appena avrà un minuto di tempo verrà qui a cercarmi. Stop.

Giorno Sei

h.00.58
Ho salutato i miei amici da poco augurandogli una serena notte; spero che almeno per loro lo sia. Ho come un morso al cuore, e la mia anima è irrequieta. Faccio lunghi sospiri, butto fuori l’aria a fatica, ma qualcosa rimane incastrato nel petto. Cos’è questo dolore? Così reagisce il mio corpo alle prove di “coraggio” verso di te? Mi sento tanto debole e stupida. Spero che questo sia il prezzo da pagare per il tuo ritorno e non per il mio sperare inutilmente.
Vorrei uscire di casa, fare le scale di corsa, prendere la macchina e venire da te: ovunque e con chiunque tu sia. Dirti le cose come stanno. Dirti che non c’è un giorno che non penso a te, rimproverandomi di non aver apprezzato le tue eccessive attenzioni; se potessi adesso vivrei solo di quelle. Dirti che appena porto fuori casa i miei occhi non fanno altro che cercare te; che le mie dita vogliono tornare al loro posto, tra le tue; che il mio corpo rifiuta ogni minima carezza da chiunque – basta che mi sfiorino, che scatto per respingerli. Ho bisogno dei tuoi occhi neri, delle tue labbra disegnate, del tuo prendermi ironicamente in giro. Ho bisogno di te. Ho bisogno di sentirmi di nuovo al sicuro.
Alla radio i Lighthouse Family cantano ‘Forever you and me’; a me basta sapere che ci sei per me, al per ‘sempre’ ci penseremo dopo.
Provo ad addormentarmi. Che sia una serena notte anche per me!

h.11.31
Ancora qualche minuto di tapis-roulant e poi finisco.
Credevo di passare la notte insonne e anche se mi sono rigirata nel letto un paio di volte, avvolgendomi di ansia e paure, sono crollata abbracciata al mio peluche. Stranamente ho dormito bene, non mi sono nemmeno svegliata durante la notte. Sto facendo progressi?
Ancora i “Lighthouse Family” capitano per caso nelle mie orecchie, ancora a ribadirmi Lui e me. Spero mi porti bene questa canzone, altrimenti le faccio ricorso! 😀

h.13.54
Se potessi scegliere di cambiare, come vorresti essere? E perché?
Fisicamente non cambierei nulla di me stessa, e non perché mi sento bellissima, ma perché mi vado bene, mi piaccio così. Come potrei guardarmi allo specchio di prima mattina e non ritrovarmi davanti due occhi grandi color cioccolato sempre spaesati, i riccioli spettinati e per aria, un nasino a patatina, labbra imbronciate o maliziose; come potrei stare senza le mie smorfie giornaliere? Come potrei stare senza di me? Ho un fisico sportivo che alleno appena posso, certo non sarò miss mondo ma sono IO! 🙂
Per quanto riguarda il carattere invece vorrei vedermi più tenace e meno pigra. Dicono che sono molto intuitiva è che ho sempre la risposta pronta, a volte pungente e non mi accorgo di ferire le persone. Proverò a sistemare questa cosa.

h. 15.31
Sono stata circa un’ora a parlare con Lui, ancora non mi sembra vero. Emozionata come la prima volta che i miei occhi incrociarono i suoi e provai il calore del suo sguardo sulle mie guance. Ci siamo aggiornati sulle nostre nuove vite che poi sono sempre le stesse tranne il reciproco posto vuoto.
Abbiamo scherzato e ci siamo presi in giro, siamo stati bene. Mi ha chiesto di uscire un giorno di questi, non potevo mica rifiutare. Ho il cuore che fa le capriole e la testa che mi dice di rimanere con i piedi per terra.
Ho raccontato tutto al mio migliore amico A, è contento per me, sa quanto soffro la sua assenza. Ad un certo punto, prima di andarsene, mi dice: “Per oggi, puoi pure volare un po’!” 🙂
Ho paura. Non voglio prendere il volo, non adesso è troppo presto… volerò sì, ma volerò molto bassa.

Giorno Sette

h.02.09
Rientrata adesso a casa dopo aver trascorso la serata con i miei amici che a quanto pare si sono divertiti parecchio mentre io mi preoccupavo di non volare troppo; e forse nemmeno ho volato. Se l’avrò fatto, sarà stato subito dopo aver chiuso la conversazione con Lui: mi sentivo così carica e positiva, ho ballato per tutta la casa con un sorriso che avrebbe potuto fregare il posto al Sole.
Sono stata un po’ acida stasera, non so perché… rispondevo a tono e seccata, non avevo voglia di fare nulla. Ovviamente, poi, mi sono scusata con tutti. Sarà stata la consapevolezza che in fondo potrà pure non tornare, in fondo mi ha solo chiesto di uscire.

PS: Mi ha, tra l’altro, detto che non mi ha vista più in giro; allora anche i suoi occhi aspettavano i miei?

Buonanotte, vado ad atterrare sul mio cuscino.

h. 11.39
“Apro gli occhi e ti penso, ed ho in mente te” avrebbe canticchiato qualcuno. Io, invece, apro gli occhi e continuo a pensarti non avendo mai smesso. Ormai sei in affitto in due appartamenti, nel mio cuore e nella mia mente. Esci da lì e corri da me, tra le mie braccia si sta meglio, fidati.

Buongiorno coinquilino!

h. 12.05
Se potessi far tornare indietro il mondo, farei tornare poi senz’altro..?
E va bene, sarò sincera con te caro Diario, anche se lo sono sempre stata; ma stamani lo sarò ancora di più, non terrò alcun pelo sulla lingua.
Molte volte mi sono chiesta come sarebbe andata la mia vita se invece di conoscere P., sarei andata a Milano da M..
P., me l’ha presentato una mia collega. Con lei sono andata subito d’accordo e dopo qualche settimana mi dice che per un ragazzo sarei perfetta: Mora, riccia, alta, bel fisico, simpatica e intelligente. All’inizio non volevo… e poi pensavo ad M; alla fine invece ho accettato. Ho preferito la realtà, ho preferito non rischiare, ho preferito svegliarmi da un sogno. M.,lo conosco da circa due anni, ma solo attraverso un PC, una webcam, un cellulare, delle lettere. Sì, è una persona interessante, mi piace: mi ha sempre letta dentro, è sempre andato in fondo alla mia anima, si è sempre nascosto lì, con me. M. è come vorrei che fosse un mio ipotetico fidanzato: colto, amante del sapere, scrittore, musicista. Spesso mi ha scritto delle poesie, spesso mi ha dedicato delle canzoni. Sempre disponibile ad ascoltarmi, pronto ad aprirmi gli occhi, pronto a cadere con me e a rialzarci insieme. Ovviamente si è sentito ferito per il mio non essermi presentata all’appuntamento, ma tutt’ora mi rimane vicino e tutt’ora spera che io mi presenti lì, da lui. Come sarebbe andata se non avessi mai conosciuto P. e sarei volata da M.? Che poi con quest’ultimo non c’era nulla di sicuro, avremmo potuto anche non piacerci. Ho preferito avventurarmi in P.,nemmeno con lui ero sicura però era vicino a me. Presi la decisione di non vedere M a un mese dalla conoscenza da P. A Milano ci sono stata, avevo il diciottesimo della mia amica, ma non sono scappata da M. Appena atterrata a Milano, freddo, neve e nebbia mi hanno accolta… mi sentivo spaesata, mi mancava il mio Sole, mi mancava P.
Ad oggi, quindi, farei tornare senz’altro P.. Me e Lui prima delle incomprensioni, me e Lui quando avevamo iniziato ad amarci.

h.14.15
Tra un mese vorrei vedermi stare BENE con Lui o senza di Lui. Vorrei che i miei disturbi fossero sempre meno presenti e spero di essermi tolta qualche esame universitario.
Ho sempre avuto paura di proiettarmi verso il futuro, lo sai bene caro Diario. Posso solo augurarmi di essere in salute e di avere la forza di affrontare qualsiasi cosa.
“Era ora”? Si era proprio ora di aprirmi così ad un Diario. Era ora di tornare a scrivere, di gettarmi su un foglio bianco. Era ora di compiere quel passo verso di Lui. Era ora di rischiare, di nuovo. Era ora di affrontare le mie paure, di cadere e di rialzarmi. Era ora di gridare: “Non ce la faccio più” e capire che invece posso farcela ogni volta che voglio. Era ora di lasciarmi leggere. Ma non era ora di porre fine a questa splendida settimana in cui ho indossato le vesti di una Diarista.

h. 15.23
Mi ha mandato un messaggio, mi ha colta all’improvviso e il cuore non poteva non gioire. Mi ha cercata con un bacio. Dice che va al mare a rilassarsi un po’, io invece vado a studiare, mi rilasserò più tardi.
Cara testolina, posso volare un po’ più di ieri? Ti prego posso?

h.15.43
Ho spento il PC vado verso la mia camera ascoltando la radio con le cuffie . Max Pezzali mi fa notare che: “Senza averti qui non è così bello come dicono”. In effetti non ha tutti i torti.

H 21.50
Ho appena messo piede a casa, mi sento stanca. Ho voglia di una bella tisana e di stare sul divano davanti un bel film. Certo, le sue braccia al posto del cuscino non mi sarebbero dispiaciute! Ma va bene così, per adesso. Ho trascorso la serata con i miei amici passeggiando lungo la via marina. Si sente proprio che l’estate è alle porte.
In fin dei conti che cosa è meglio: soffrire o mettere in un ripostiglio il cuore?
Io non consiglierei mai a nessuno di mettere in ripostiglio il cuore. Io, purtroppo, l’ho sempre fatto e il risultato non è stato dei migliori. Adesso mi ritrovo un carattere abbastanza forte e scontroso. Ho come una barriera, respingo chiunque e sono parecchio diffidente. Lasciando il cuore lì, non so più dare affetto, non so più dire un “ti voglio bene” senza tentennare, non mi lascio abbracciare facilmente, il più delle volte mi discosto… Non l’ho faccio apposta, ormai mi sorge spontaneo! Sono molto sarcastica e cinica anche con chi non dovrei esserlo. Lo sono stata anche con P. Ho provato davvero tante volte a spiegargli il perché, a dimostrargli il contrario ma lui, giustamente, si è allontanando pensando che io giocassi con lui. Ho pagato abbastanza per il mio comportamento sbagliato, ho pagato subendo la sua assenza. Ora ho capito che a volte lasciarsi amare non è sbagliato, che a volte lasciarsi andare fa bene. Non rinchiuderò più il mio cuoricino in un posto buio e stretto, ma di certo non gli permetterò di battere per chiunque.

h23.34
Caro Diario,
questo giorno sta per terminare e con esso anche questa bellissima esperienza che ripeterei senza ombra di dubbio. Un ringraziamento speciale va a B. e ad S. che in questa settimana mi hanno dato molto coraggio, sia per raccontarmi sia per affrontare la vita. Mi hanno fatto un po’ da sorelle maggiore e adesso fare a meno delle loro domande, della loro attenzione sarà dura. All’inizio, mi ero ripromessa di non citare P. qui, addirittura avevo pensato di eliminarlo sia dal social network sia dalla mia vita, e alla fine mi sono ritrovata con il suo invito ad uscire:davvero strana la vita! Spero di poter continuare a volare giorno dopo giorno e chissà, toccare il cielo insieme a Lui.
Buonanotte, per l’ultima notte insieme.

5 risposte a “Come un Amore non può durare per sempre, perché un Addio dovrebbe?

  1. Sei una meraviglia di ragazza!
    Seria? Si. E sei bella cosi! Chi ti apprezza, apprezza anche questa tua caratteristica,che a parer mio è una bellissima qualitá. Le ragazze facili stancano quelle serie sono sempre ricercate perché ora come ora, a mio avviso, sono rare.
    Io anche me lo son sentita dire tante volte, “sei seria, ti vorrei piu spigliata”
    Io sono rimasta quella che ero, la ragazza seria e con dei principi e la mia vita di sicuro ora grazie a questo mio modo di fare ha una piega molto bella e di certo se avessi seguito i consigli o le richieste di altra gente a quest’ora la mia reputazione era tutt’altro che buona…capisci che intendo?

    Resta cosi bellezza!
    Un caldo abbraccio virtuale da Claire :*

  2. Le parole di Liga rendono le giornate un po’ più luminose.

    Che diario meraviglioso! Spero tu sia riuscita a volare e a toccare il cielo 🙂

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